Legislatura 18 Atto di Sindacato Ispettivo n° 3-02432

Atto n. 3-02432 (in Commissione)

Ecco il testo dell’interrogazione parlamentare presentata il 14 aprile 2021, nella seduta n. 315 da ANGRISANI , GRANATO , ABATE , CORRADO , CRUCIOLI , LEZZI , MORRA – Ai Ministri dell’istruzione e dell’università e della ricerca. –

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Premesso che:

il decreto 30 settembre 2011 reca criteri e modalità per lo svolgimento dei corsi di formazione per il conseguimento della specializzazione per le attività di sostegno, ai sensi degli articoli 5 e 13 del decreto n. 249 del 2010;

le attività di sostegno didattico di cui all’art. 13, commi 3, 5 e 6, della legge n. 104 del 1992, sono svolte, dunque, da insegnanti muniti della relativa specializzazione conseguita nelle università, attraverso corsi attivati secondo i criteri stabiliti dal decreto;

nello specifico, la programmazione per accedere ai corsi è stabilita dal Ministro dell’istruzione, sulla base della programmazione regionale degli organici del personale docente della scuola e del fabbisogno specifico di personale specializzato per il sostegno didattico degli alunni con disabilità; in seguito l’attivazione dei corsi, cui possono accedere coloro che siano abilitati all’insegnamento, è di competenza delle università, le quali disciplinano le modalità di svolgimento dei medesimi nei regolamenti didattici di ateneo, in via generale, e nei singoli bandi, in via specifica;

in via generale l’accesso ai corsi per la specializzazione è subordinato allo svolgimento di una prova di accesso, predisposta da ciascuna università ed articolata in un test preliminare, in una o più prove scritte ovvero pratiche e in una prova orale; il corso di formazione si intende superato con il conseguimento di 60 crediti formativi universitari, da acquisire in non meno di 8 mesi, ed a seguito dell’esito positivo di un esame finale orale, la cui disciplina è stabilita nell’articolo 9 del decreto 30 settembre 2011;

valutato che:

a legislazione vigente, anche sulla base delle modifiche introdotte dalla legge n. 145 del 2018 per la scuola secondaria, ai fini dell’accesso nei ruoli di docente di sostegno il superamento dei percorsi di specializzazione per le attività di sostegno didattico agli alunni con disabilità costituisce titolo di accesso;

tuttavia, nonostante le chiare disposizioni normative, ogni anno moltissime cattedre di sostegno vengono assegnate a personale non in possesso del relativo requisito (il titolo di specializzazione), con ripercussioni estremamente negative per l’inclusione e la didattica degli studenti con disabilità (secondo l’ultimo rapporto ISTAT in materia nell’anno scolastico 2010/2020 tale quota è risultati pari a circa il 37 per cento del personale impiegato per il sostegno didattico);

tuttavia, nonostante dunque sia indispensabile aumentare il numero dei posti disponibili per l’accesso ai corsi di specializzazione, per quanto risulta agli interroganti, il Ministero dell’università e della ricerca non avrebbe chiesto al Ministero dell’economia e delle finanze l’ampliamento dei posti disponibili per il VI ciclo, non potendo dunque garantire la frequenza al medesimo neanche ai candidati idonei al IV e V ciclo (nonché a coloro intendano affrontare per la prima volta le prove di accesso),

si chiede di sapere se i Ministri in indirizzo, in sede di programmazione, non intendano attivarsi al più presto, d’intesa con le altre amministrazioni competenti, al fine di ampliare il numero dei posti disponibili per il VI ciclo dei corsi di specializzazione sul sostegno, in modo da garantire la frequenza al medesimo ciclo dei candidati risultati idonei nei cicli precedenti (IV e V ciclo) nonché, in numero adeguato, di coloro che supereranno le relative prove di accesso, in modo da garantire un maggiore contingente di personale specializzato per le attività di sostegno ai fini dell’accesso del personale nei ruoli di docenza.

 

Riceviamo, inoltre una lunga lettera da parte della senatrice Luisa Angrisani, a cui Origine Concorsi ha chiesto in merito all’applicazione del Decreto Brunetta ai concorsi scuola già banditi. Una fase di incertezza che ancora una volta stanno pagando i candidati che si stanno preparando ad un concorso che potrebbe cambiargli la vita.

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